Il libro "Dio. La scienza, le prove" di Michel-Yves Bolloré e Olivier Bonnassies sostiene che le recenti scoperte scientifiche, in particolare in fisica, forniscono prove razionali dell'esistenza di Dio. Tuttavia, questa tesi presenta diverse falle logiche e scientifiche:
Affermare che l'universo ha avuto un inizio non implica necessariamente l'esistenza di un Dio creatore. La scienza cerca di spiegare i fenomeni naturali in termini di cause e leggi naturali, senza ricorrere al soprannaturale. Il Big Bang è una teoria scientifica che descrive l'origine dell'universo, non una prova dell'intervento divino.
L'idea che l'universo sia "straordinariamente regolato" per consentire la vita complessa non è una prova di un disegno intelligente. È più plausibile che le leggi fisiche abbiano valori che permettono l'esistenza di strutture complesse, inclusa la vita, senza bisogno di un creatore.
Le teorie scientifiche devono essere supportate da prove empiriche verificabili. Dio, per sua natura, è una realtà trascendente e soprannaturale che non può essere rilevata sperimentalmente. Affermare che Dio esiste sulla base di argomenti razionali è una falsità un aspetto che riguarda la fede, non la scienza.
Anche se alcune domande sulla natura dell'universo rimangono senza risposta, non è logicamente valido concludere che Dio sia la risposta. Ci sono molte cose che la scienza non può spiegare attualmente, ma questo non significa che le spiegazioni soprannaturali siano corrette.
Il libro "Dio. La scienza, le prove" non fornisce prove scientifiche convincenti dell'esistenza di Dio. Confonde l'ambito della scienza con quello della fede e utilizza argomenti logicamente fallaci. La questione dell'esistenza di Dio rimane una questione di fede personale, non di prova scientifica.